Campionamento e analisi

Modalità di campionamento

I prelievi sono effettuati nella fascia di mare o di lago normalmente utilizzata dai bagnanti, in un orario compreso tra le 9 e le 16 dei giorni stabiliti dal calendario di campionamento. Dopo aver raggiunto il punto di campionamento, il tecnico preleva un campione ad una distanza dalla battigia che garantisce un fondale di profondità di 80-120 cm. Il campione viene prelevato a circa 30 cm sotto il pelo libero dell’acqua. Nel caso in cui il prelievo debba essere effettuato in un tratto di costa alto, come una scogliera a picco, oppure in un fondale che digrada rapidamente, si possono utilizzare contenitori legati ad una corda da lanciare in acqua da uno scoglio. Il campionamento può essere in alternativa effettuato da un’imbarcazione.

Le bottiglie impiegate hanno una capacità di 500 ml e devono essere sterili e di materiale trasparente non colorato (vetro, PE, PP). Ciascun campione è identificato da un codice apposto chiaramente e con inchiostro indelebile sul contenitore e sul verbale di campionamento. Nel corso del campionamento il tecnico acquisisce i dati che completano l’attività di controllo: temperatura dell’aria, temperatura dell’acqua, velocità e direzione del vento, stato del mare o del lago, direzione di provenienza delle onde, stima dell’altezza dell’onda, intensità e direzione della corrente superficiale, condizioni meteorologiche. Se infine si riscontra la presenza di schiume o di macroalghe o se si osserva una colorazione anomala dell’acqua, si esegue un ulteriore campionamento volto alla valutazione del potenziale di proliferazione cianobatterica o algale.

I campioni, protetti dall’esposizione alla luce, sono conservati ad una temperatura intorno a 4 °C in contenitore refrigerato fino all’arrivo in laboratorio.

Modalità analitiche

Per quanto possibile l’esecuzione delle analisi microbiologiche deve iniziare in giornata e comunque entro le 24 ore dal prelievo. I laboratori dei Distretti di Pescara e L'Aquila adottano unicamente metodiche analitiche previste dalle norme vigenti.

Distretto di Pescara

  • UNI EN ISO 9308-2:2014 (per Escherichia coli) – Il metodo prevede un’incubazione a 36 °C ± 2 °C per 18-22 ore. La quantificazione si ottiene mediante il calcolo dell’indice MPN (Most probable number);
  • Enterolert/Quanty-Tray2000 (per Enterococchi intestinali) – Il metodo prevede un'incubazione a 41 °C ± 0,5 °C per 24 ore. La quantificazione si ottiene mediante il calcolo dell’indice MPN (Most probable number);

Distretto di L’Aquila

  • Colilert-18/Quanti-Tray (per Escherichia coli) – Il metodo prevede un’incubazione a 44 °C ± 0,5 °C per 44 ore ± 4 ore ma la maggior parte dei batteri Escherichia coli produce un risultato positivo in 24 ore. La quantificazione si ottiene mediante il calcolo dell’indice MPN (Most probable number);
  • UNI EN ISO 7899-2 (per Enterococchi intestinali) – Il metodo prevede un’incubazione a 36 °C ± 2 °C per 44 ore ± 4 ore più un’ulteriore prova di conferma per le colonie sospette. Questa metodica prevede l’espressione del risultato in UFC, acronimo di “Unità formanti colonie”.