Pescara 03/09/2009

Alga “rossa” in Abruzzo, ARTA: «Situazione sotto controllo»
Fibrocapsa japonica

PESCARA (03/09/2009) - La microalga Fibrocapsa japonica, responsabile della colorazione rossastra del mare abruzzese verificatasi nelle ultime settimane, non è tossica per l’uomo. Nelle linee guida per la “Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis ovata nelle coste italiane”, il Ministero per la Salute la definisce «potenzialmente tossica» in quanto la fibrocapsina, tossina prodotta dalla Fibrocapsa, risulta avere in determinati popolamenti una blanda tossicità per pesci e molluschi. In Abruzzo è il primo anno che si manifesta il fenomeno, mentre in altre regioni italiane si registra già da varie stagioni. La scorsa estate sia nelle Marche che lungo le coste  dell’Emilia Romagna sono state registrate diverse fioriture di quest’alga, senza alcun provvedimento per vietare la balneazione.

Diversa è invece la tossicità dell’alga Ostreopsis ovata, che sta colorando il mare marchigiano: è ben nota la sua pericolosità, legata in particolare al fatto che in seguito alla rottura delle cellule algali possono formarsi degli aerosol che se inalati provocano irritazioni delle mucose, difficoltà respiratorie e febbre.
Per questo motivo, quando sono state individuate fioriture di quest’alga, come ad Ancona nei giorni scorsi e negli anni 2005 e 2006 in Liguria, Toscana, Lazio, Sicilia e Puglia, le autorità competenti hanno non solo emesso il divieto di balneazione ma anche inibito l’accesso alle spiagge.

Già da qualche anno il Dipartimento provinciale di Pescara dell’ARTA controlla l’eventuale presenza nel mare abruzzese di Ostreopsis ovata, nell’ambito del Programma di monitoraggio delle acque marino costiere realizzato in convenzione con la Regione Abruzzo e in quanto “stazione” della rete di monitoraggio nazionale per la presenza di alghe tossiche.

Quest’anno in nessun campione di acqua analizzato è stata rilevata la presenza di cellule dell’alga tossica, in Abruzzo osservata e identificata per la prima volta nel 2006, in concentrazioni minime.
L’Agenzia continuerà i controlli sulle acque costiere e informerà tempestivamente le autorità competenti e il Ministero per la Salute qualora dovesse riscontrare negli esami dei prelievi la presenza di alghe effettivamente considerate rischiose per la salute umana.