Pescara 29/12/2011

Dragaggio del porto di Pescara, Amicone al Wwf: “L’accreditamento delle analisi non è obbligatorio”

Premesso che la decisione di ripetere le analisi su alcuni campioni dei sedimenti del porto di Pescara è stata dettata unicamente da scrupolo e senso di responsabilità e non è affatto stata una risposta “tampone” all’indignazione collettiva sollevata dallo stop al dragaggio disposto dalla Procura di L’Aquila, la Direzione ARTA smentisce categoricamente le dichiarazioni rese dal Wwf circa l’obbligatorietà dell’accreditamento delle prove eseguite sui sedimenti marini secondo la norma UNI EN ISO/IEC 17025:2005.

La nota diffusa in proposito dall’associazione ambientalista è del tutto infondata in quanto le normative di settore (ex D.Lgs. 152/99 e D.Lgs. 152/06) e altri documenti tecnici sull’argomento non prescrivono l’accreditamento delle prove per Enti e/o Istituti pubblici.
Per quanto riguarda poi la conformità dei laboratori ARTA alla suddetta norma ed in particolare l’accreditamento delle prove relative a DDT e naftalene nei sedimenti marini del porto pescarese, si precisa che tutti i laboratori dell’Agenzia operano in base ad un Sistema di Gestione certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008.

A conferma dell’accuratezza e affidabilità delle attività svolte, gli stessi laboratori ARTA hanno inoltre conseguito nei giorni scorsi l’accreditamento ‘in multisito’ da parte di “Accredia”, ente unico nazionale deputato al rilascio dei riconoscimenti di conformità agli standard internazionali della serie ISO 17000 e delle norme europee EN 45000.

Il marchio “Accredia” garantisce, in particolare, che le attività analitiche del Laboratorio siano conformi alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, che siano tracciabili, riproducibili, accurate e riferite a sistema di misura internazionali, che il personale abilitato alle prove sia competente e costantemente aggiornato, che venga realizzato un continuo monitoraggio del Sistema Qualità tramite audit interni e riesami periodici, che sia fornito supporto ai clienti mediante l’informazione sui metodi utilizzati nelle analisi, che le operazioni siano svolte con imparzialità, integrità, indipendenza e riservatezza sulle informazioni acquisite, che le apparecchiature impiegate siano verificate e tarate, che le misure siano riferibili attraverso prove di recupero in matrice e/o circuiti di interconfronto e/o materiali e campioni di riferimento.

E’ opportuno in ogni caso ricordare che le analisi e certificazioni di ARTA hanno sempre costituito una prova inconfutabile nelle procedure amministrative e giudiziarie e sono considerate punto di riferimento per i dati ambientali a prescindere dall’accreditamento dei laboratori.
Il Direttore generale Mario Amicone rende noto, infine, di aver dato mandato ai legali dell’Agenzia per tutelarne l’immagine nei confronti del professor Francesco Stoppa, ordinario di Geochimica all’università D’Annunzio di Chieti, che in un’intervista pubblicata sul quotidiano Il Centro del 15 dicembre scorso, riferendosi alle presunte incongruenze tra gli esiti delle analisi per il dragaggio effettuate da ARTA e quelli in possesso dell’Autorità giudiziaria, ha insinuato che “i dati siano stati manipolati”.