Pescara 11/09/2014

Qualità dell’aria nella zona industriale di Chieti Scalo: i risultati del monitoraggio Arta.

Dopo le campagne del 2011 e del 2012, il comune di Chieti ha richiesto all’Arta di monitorare la qualità dell’aria nella zona industriale della città. L’Arta ha svolto l’indagine dal 6 giugno all’1 luglio 2014. In accordo con il comune, il laboratorio mobile del Distretto di Chieti è stato posizionato nel piazzale dell’azienda CEIT, in un sito che secondo l’UE qualificherebbe una stazione di monitoraggio come “stazione da traffico/industriale in area suburbana”. Gli inquinanti monitorati sono stati: monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NO, NO2, NOx), ozono (O3), PM10, benzene, toluene, m-xilene, idrocarburi policiclici aromatici (IPA); sono state inoltre effettuate alcune analisi di benzo(a)pirene e metalli sulla frazione delle polveri PM10 e sono stati rilevati i principali parametri meteo.

I risultati sono riportati nel documento “Relazione monitoraggio aria Chieti Scalo 2014"

Premesso che la durata della campagna consente solo una valutazione indicativa della qualità dell’aria soprattutto se ci si riferisce a limiti e valori obiettivo fissati dalle norme (che in molti casi hanno una base temporale di calcolo molto più ampia), essa ha fornito informazioni significative sulla maggiore o minore rilevanza di alcune problematiche rispetto ad altre.

«È proprio in quest’ottica – sottolinea Virginia Lena, direttore del Distretto di Chieti – che vanno letti alcuni risultati della campagna. Risultati che non ci sorprendono anche perché si riferiscono ad un contesto territoriale, lo ricordiamo, che ha visto negli anni una progressiva conurbazione tra città limitrofe e la saldatura di insediamenti residenziali su aree produttive. Per di più, già nel Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria del 2007 quest’area è stata inserita in una più vasta zona definita “zona di risanamento metropolitana Pescara – Chieti”».

«Le concentrazioni degli inquinanti – prosegue Sebastiano Bianco, dirigente della Sezione Emissioni in atmosfera e qualità dell’aria del Distretto di Chieti – sono risultate tutte inferiori ai limiti indicati nel D.Lgs. 155/2010. Per il PM10, ad esempio, il valore massimo è stato di 37 μg/m3 e non si sono riscontrati superamenti del valore limite giornaliero di 50 μg/m3; lo stesso possiamo dire per gli altri inquinanti. Se però osserviamo le concentrazioni “puntuali” su media oraria, in particolare nelle ore notturne e in presenza di brezze provenienti dal quadrante S-SW, notiamo innalzamenti nei valori delle polveri sottili PM10, del CO e di alcuni composti aromatici. In questo caso appare evidente che gli innalzamenti sono da ascrivere principalmente alle attività industriali piuttosto che al traffico veicolare.

Anche i dati su Piombo e Arsenico meritano attenzione: se da una parte è vero, infatti, che le concentrazioni rilevate, anche se fossero mantenute per l’intero anno, sarebbero inferiori ai limiti di legge, è altrettanto vero che esse sono decisamente più elevate sia di quelle rilevate in altre campagne di misura sia rispetto ai dati che annualmente vengono raccolti in una stazione fissa da traffico della città di Pescara».

«Alla luce dei risultati ottenuti – conclude Lena – l’Arta ha sottolineato l’opportunità di approfondire le valutazioni per acquisire ulteriori e più dettagliate informazioni circa lo stato di qualità dell’aria della zona urbana contigua all’area industriale».