Pescara 27/02/2017

Strategia marina, su AmbienteInforma il focus sulle attività del Sistema nazionale di protezione ambientale e sui contributi delle singole Agenzie.

Dopo due anni dall’avvio delle attività previste dal D.Lgs. 190/2010, che recepisce la direttiva 2008/56/CE Marine Strategy, il numero di AmbienteInforma del 23 febbraio 2017 offre una dettagliata descrizione delle attività finora svolte da tutto il Sistema nazionale di protezione ambientale. Le attività di indagine sono state e sono tuttora molto impegnative, sia sul piano tecnico che economico, considerando che i monitoraggi stanno coprendo un’area di indagine che va ben oltre le previsioni del D.Lgs. 152/06, spingendosi fino alle 12 miglia, cioè al confine delle acque territoriali, individuando un numero variabile di tratti di interesse (transetti) per le diverse tematiche indagate. In questa ampia area le risposte da dare alla Comunità europea riguardano la valutazione iniziale dello stato ambientale, l’individuazione delle pressioni e degli impatti, la valutazione socio-economica dell’utilizzo dell’ambiente marino e dei costi del suo degrado, la determinazione dello stato e la definizione dei traguardi possibili.

Sollecitazioni importantissime a cui le Agenzie delle regioni costiere stanno rispondendo secondo una vera logica di sistema, individuando un’Agenzia capofila per assicurare il miglior coordinamento operativo delle attività nelle tre aree di indagine previste dalla Direttiva. Per la sottoregione “Mare Adriatico” l’Agenzia capofila è l’Arpa Emilia. Le altre sottoregioni sono “Mediterraneo Occidentale” (capofila Arpa Liguria) e “Mare Ionio – Mediterraneo Centrale” (capofila Arpa Calabria).

In AmbienteInforma sono riportate le attività svolte fino ad oggi da tutte le Agenzie, con un dettaglio particolare sul primo dei due anni di monitoraggio. Il contributo dell’Arta ha riguardato la raccolta dei dati dei rifiuti marini presenti sulle spiagge abruzzesi, con metodologia visual census, relativamente a quantità, trend e possibili fonti dei rifiuti spiaggiati e la ricerca delle microplastiche in ambiente marino, tramite campionamento e analisi per valutare abbondanza, composizione e distribuzione del microlitter nelle acque marine da un punto di vista qualitativo e quantitativo.