Amianto

Con questo termine si indica una serie di silicati fibrosi presenti in natura. Il termine amianto (dal greco, “incorruttibile”) è usato in Europa mentre asbesto (sempre dal greco, “inestinguibile”) è usato nei paesi anglosassoni. I due termini, quindi, sono sinonimi. I silicati della famiglia dell’amianto sono numerosi: ad esempio gli anfiboli sono costituiti da circa 40 specie, molti dei quali si presentano in forma fibrosa.

Nell’ambito di problematiche igienico-sanitarie, nel parlare di amianto ci si riferisce convenzionalmente  a sei silicati fibrosi di magnesio, in associazione o meno ad altri cationi (calcio, ferro, sodio). I principali tipi di amianto sono elencati nel D.M. del 4/12/2004 e sono suddivisi in due grandi famiglie, “serpentino” e “anfiboli”.

Per quanto concerne le norme di riferimento, si tenga presente la rassegna normativa disponibile al seguente link.

Rassegna normativa amianto

Perché l’Amianto è stato utilizzato in grandi quantità nel passato?

L’amianto è stato largamente utilizzato (sino al 1994, anno in cui è scattato il divieto assoluto di importazione, produzione e commercializzazione) in virtù delle sue caratteristiche chimico-fisiche. La sua consistenza fibrosa e la sua elevata resistenza meccanica alla trazione, infatti, sono alla base delle proprietà tecnologiche e quindi commerciali di tale materiale. Crisotilo, amosite e crocidolite sono gli amianti cha hanno avuto il più largo impiego industriale. Antofillite, actinolite e tremolite, le altre varietà di amianto anfibolo, hanno avuto, invece, un limitato impiego industriale a causa delle loro ridotta resistenza meccanica. I motivi del “successo” dell’amianto possono essere così riassunti:

  • è facilmente filabile e quindi può essere tessuto;
  • ha elevata resistenza ad usura e agenti chimici e biologici (da cui il nome commerciale Eternit);
  • presenta elevata resistenza alla trazione e buona flessibilità;
  • si lega con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC);
  • è dotato di proprietà fonoassorbenti, termoisolanti e di resistività elettrica.

Cosa significano i termini “amianto friabile” ed “amianto compatto”?

La potenziale pericolosità dei materiali contenenti amianto dipende dall’eventualità che da essi siano rilasciate fibre nell’ambiente. Tali fibre, disperdendosi nell’aria,possono essere inalate. La norma di riferimento, il D.M. 6/9/1994 definisce “friabili” i materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale, mentre “compatti” sono i materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l'impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani,ecc.). In una tabella contenuta nel D.M. 6/9/1994 sono illustrati i principali tipi di materiali contenenti amianto ed il loro approssimativo potenziale rischio di rilascio fibre.

I pericoli per la salute

L’amianto è uno dei cancerogeni accertati per l’uomo secondo l’International Agency for Research on Cancer (IARC) di Lione. I materiali friabili sono quelli più pericolosi perché possono facilmente liberare fibre di amianto nell’ambiente.

L’esposizione alle fibre di amianto è responsabile di patologie gravi, prevalentemente a carico dell’apparato respiratorio; una volta inalate le particelle di amianto possono concentrarsi nei bronchi, negli alveoli polmonari, nella pleura, provocando danni irreversibili ai tessuti. Le fibre inalate si accumulano nei polmoni e sono in grado di provocare una serie di trasformazioni patologiche interessanti l’apparato respiratorio quali:

  • asbestosi polmonare
  • mesotelioma pleurico
  • carcinoma polmonare

Per quanto riguarda la pericolosità dovuta all’ingestione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato nel documento “Direttive di qualità per l’acqua potabile” redatto nel 1994 che “non esiste alcuna prova seria che l’ingestione di amianto sia pericolosa per la salute” e quindi “non è stato ritenuto utile stabilire un valore guida fondato su delle considerazioni di natura sanitaria, per la presenza di questa sostanza nell’acqua potabile”.

In Italia l’incidenza del mesotelioma pleurico (tumore patognomonico dell’esposizione all’amianto) è riportata nell’apposito Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM): periodicamente il Laboratorio di Epidemiologia e Statistica Sanitaria Occupazionale dell’INAIL (ex ISPESL) pubblica rapporti nei quali sono indicati l’incidenza e l’andamento dei mesoteliomi.

Cosa fa l’Arta

L’Arta garantisce, su richiesta, il supporto tecnico analitico agli organi di vigilanza (Dipartimenti di Prevenzione della AUSL). Il Centro Regionale di Riferimento per l’Amianto è ubicato presso il Distretto provinciale di Teramo ed esegue le analisi di seguito descritte:

  • determinazione qualitativa e quantitativa di amianto in campioni in massa mediante spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier (FT –IR);
  • determinazione quantitativa delle concentrazioni di amianto crisotilo in campioni di terreno mediante spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier (FT –IR);
  • determinazione quantitativa delle concentrazioni di fibre aerodisperse in ambienti di vita e di lavoro mediante la tecnica della microscopia ottica in contrasto di fase (M.O.C.F.);
  • identificazione qualitativa delle fibre di amianto mediante la tecnica della dispersione cromatica in microspia ottica (M.O.L.P.);

E’ importante sottolineare che il Laboratorio del Distretto di Teramo è accreditato ACCREDIA (certificato n. 0687) per l’esecuzione delle prove sulla concentrazione di fibre di amianto aerodisperse (MOCF) e per la identificazione qualitativa delle fibre di amianto (MOLP), secondo le prescrizioni contenute nelle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025. Il CRR Amianto è riconosciuto dal Ministero dalla Salute come laboratorio qualificato a svolgere analisi sull’amianto.

Chiarimenti e informazioni possono essere richiesti al personale del CRR Amianto presso il Distretto provinciale di Teramo.

Segnalazioni ed esposti

Le segnalazioni, gli esposti o le richieste di informazioni inerenti:

  • presenza di manufatti nei quali siano presenti materiali contenenti amianto,
  • lavori di rimozione e demolizione di immobili nei quali si presume siano presenti materiali contenenti amianto,

devono essere indirizzati esclusivamente all’organo di vigilanza che è il Dipartimento di Prevenzione della ASL territorialmente competente (art. 7, L.R. 4 agosto 2009 n. 11).