Micologia

I funghi

I funghi (o miceti) sono esseri viventi. Nell’immaginario collettivo sono spesso considerati vegetali ma, dal punto di vista della classificazione biologica, costituiscono in realtà una categoria definita come “regno”, al pari di animali e vegetali, in quanto gli organismi appartenenti alla categoria dei funghi hanno caratteristiche differenti dagli animali e dai vegetali.

I funghi, ad esempio, hanno strutture cellulari (con pareti cellulari definite) e caratteristiche di mobilità assimilabili ai vegetali ma, a differenza di questi, non hanno fusto, radici, foglie né il tipico sistema vascolare e, soprattutto, sono privi di clorofilla. Essi, quindi, non svolgono il processo di “fotosintesi clorofilliana”, mediante cui l’anidride carbonica, con l’apporto energetico proveniente dalla luce solare, si combina con l’acqua e forma le sostanze organiche che sono alla base della costituzione degli organismi. Anzi, mentre quasi tutti i vegetali si nutrono essenzialmente di sostanze inorganiche – come detto, acqua ed anidride carbonica, assorbite rispettivamente da terreno e aria, ma anche sali minerali, anch’essi assorbiti dal terreno – i funghi si nutrono di sostanze organiche prodotte da altri organismi.

Riassumendo, senza entrare in ulteriori dettagli, il regno dei funghi comprende oltre 100.000 specie di organismi che hanno le seguenti caratteristiche:

  • alimentazione eterotrofa;
  • mancanza di tessuti differenziati ed elementi conduttori;
  • riproduzione che non passa per uno stadio embrionale (come avviene per animali e piante) ma attraverso elementi detti spore.

Classificazione empirica e interazioni con l’ambiente

Dal punto di vista empirico i funghi sono classificati in:

  • micromiceti, tra cui si comprendono gli agenti di micosi o di altre patologie fungine;
  • macromiceti, i “funghi” comunemente intesi, che a loro volta possono essere suddivisi in “epigei”, quando il corpo fruttifero si sviluppa al di sopra del terreno, e “ipogei” se il corpo fruttifero si sviluppa nel terreno.

Caratteristica tipica di tutte le specie fungine è quella di assorbire e accumulare sostanze normalmente presenti nei suoli anche a basse concentrazioni. Esse possono accumulare anche i metalli pesanti e possono crescere anche su terreni fortemente inquinati da sostanze tossiche.

Sebbene in passato i funghi siano stati considerati bioindicatori di inquinamento ambientale poco attendibili, proprio a causa della loro capacità di comportarsi come “spugne”; negli ultimi venti anni essi sono stati, invece, oggetto, insieme ai metalli pesanti, di intensi studi aventi lo scopo di trovare un nuovo strumento per la bioindicazione dei suoli. Nonostante gli ostacoli nel riconoscimento tassonomico e nella standardizzazione e validazione delle attività di monitoraggio, i risultati ottenuti dagli studi appena accennati, hanno indotto la letteratura sui bioindicatori del suolo a inserire i funghi negli strumenti di indagine ambientale grazie anche al fatto che le comunità fungine sono ubiquitarie e svolgono attività di riciclo degli elementi di degradazione di molecole complesse, altrimenti compartimentate nella necromassa o nella fitomassa.

Dal punto di vista della salute degli organismi viventi e in particolare della salute umana, è invece necessario porre particolare attenzione a quelle specie di macromiceti (in particolare epigei) che accumulano queste sostanze in concentrazioni più elevate rispetto ad altre. Le intossicazioni da funghi, infatti, sono ancora molto frequenti, particolarmente in Italia, dove sono attivi tanti raccoglitori e si rinviene un gran numero di specie fungine: ogni anno, soprattutto in autunno, quando è abbondante la crescita della maggior parte delle specie, si registrano centinaia di ricoveri per intossicazione dovuta ad ingerimento di funghi. Il numero di intossicati, peraltro, è maggiore del numero di ricoveri, poiché il ricovero non è sempre necessario. Il numero di decessi dovuti al loro consumo è fortunatamente più basso, forse sottostimato, ma ad ogni modo non trascurabile.

Cosa fa l’Arta

L’Arta svolge le seguenti attività:

  • supporto al servizio sanitario per la prevenzione e la cura delle intossicazioni fungine;
  • analisi e speciazione di specie fungine;
  • divulgazione, formazione e diffusione di conoscenza nel campo micologico a favore dei cittadini, di soggetti istituzionali o di scuole;
  • produzione di report periodici;
  • collaborazione con le agenzie ambientali.

Centro micologico regionale

Il “Centro micologico regionale” è attivo presso il Distretto dell’Aquila sin dal 1998; la sua storia e le attività effettuate sono sintetizzate nel documento di presentazione del Centro.

Dal 2013 ISPRA ha inserito il Centro abruzzese tra i “centri di eccellenza” per lo studio delle componenti di biodiversità del suolo istituiti nell’ambito del Progetto speciale funghi. Compito dei centri di eccellenza è accrescere le conoscenze sulla biodiversità dei suoli italiani (la più elevata in Europa e la più complessa da studiare per la varietà del mosaico ambientale e pedologico nazionale) attraverso le seguenti attività:

  • mappatura e censimento della flora micologica per elaborare elenchi di specie per ciascun habitat secondo prefissati protocolli di campionamento;
  • associazione della flora micologica ai sistemi europei di classificazione delle unità territoriali e elaborazione di carte della vulnerabilità;
  • campionamento di alcune specie fungine per la ricerca dei metalli pesanti.