Campi elettromagnetici

L’esposizione a campi elettromagnetici è normata, a livello nazionale, dalla Legge quadro n. 36/2001, che prevede una serie di decreti attuativi, non tutti ancora emanati. La Regione Abruzzo ha inoltre emanato la L.R. 45/2004, con la quale ha istituito il Catasto delle sorgenti di campi elettormagnetici, affidandone la gestione all’Arta.

La maggior parte delle norme prodotte dai diversi paesi prende spunto da studi, ricerche e indicazioni della Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP), un’organizzazione non governativa riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che valuta i risultati scientifici provenienti da tutto il mondo, produce linee guida che raccomandano limiti di esposizione e ne cura il riesame e l’aggiornamento periodici. Le linee guida sviluppate dall’ICNIRP riguardano le radiazioni non ionizzanti nell’intervallo di frequenza fino a 300 GHz.

Cosa fa l’Arta

Le attività svolte dall’Arta in materia di campi elettromagnetici sono:

  • supporto tecnico alle amministrazioni;
  • controllo, vigilanza e monitoraggio sul territorio;
  • gestione del Catasto elettromagnetico regionale.

Il supporto tecnico si esplica principalmente attraverso il rilascio di pareri nell’ambito di procedimenti di autorizzazione per nuovi impianti. Sempre più spesso, tuttavia, l’Arta viene coinvolta dalle Amministrazioni locali in riferimento alla progettazione di ambienti di vita o di lavoro in prossimità di elettrodotti esistenti, dal momento che le norme prevedono oggi zone di inedificabilità (fasce di rispetto) intorno alle linee di trasmissione. Nello svolgimento di queste attività, come più in generale in tutte quelle tese al rilascio di pareri tecnici, l’Arta utilizza anche valutazioni modellistiche avvalendosi di codici di calcolo.

Le attività di controllo, vigilanza e monitoraggio sul territorio hanno come obiettivo primario quello di valutare il grado di esposizione ai campi elettromagnetici in particolare negli ambienti di vita come abitazioni o scuole. Le misure di campo elettromagnetico nei siti potenzialmente esposti si chiamano “misure in banda larga” e determinano il valore complessivo dell’intensità di campo elettromagnetico in quel determinato punto a quel dato istante. Quando invece si vogliono individuare le sorgenti che sono la causa di un valore misurato di campo, è necessario effettuare misure più lunghe e complesse, dette “misure in banda stretta” che consistono in vere e proprie analisi delle frequenze emesse dalle sorgenti. Anche i cittadini possono segnalare all’Arta la necessità di effettuare controlli sui livelli di campo elettromagnetico: per facilitare le azioni è stato approntato un modello di esposto corredato di informazioni utili per la comprensione e la compilazione.

Scarica lo schema di esposto per la richiesta di controllo dei livelli di campo elettromagnetico.

Il Catasto elettromagnetico regionale raccoglie le sorgenti di campi elettromagnetici, sia a bassa frequenza (linee di trasmissione) che ad alta frequenza, in cui rientrano le stazioni radio base per la telefonia mobile, le antenne radiotelevisive e i sistemi di trasmissione satellitare. Esso è in via di completamento e popolamento da parte del personale tecnico. Già ad oggi il Catasto presenta una copertura sulle stazioni radio base nei maggiori centri della regione, copertura che risulta ancora maggiore rispetto alla popolazione esposta, mentre l’alimentazione della banca dati con le informazioni su ripetitori radiotelevisivi ed elettrodotti è stata avviata. Particolarmente rilevante è la presenza all’interno del Catasto di tutti i ripetitori satellitari concentrati nel sito di Telespazio nella piana del Fucino. L’Arta ha progettato e sviluppato un’applicazione web dedicata alle sorgenti di campi elettromagnetici attraverso cui è possibile visualizzare, anche con il supporto di mappe dettagliate, le informazioni più significative sulle sorgenti ad alta frequenza via via inserite nel catasto.