Pollini e spore

La presenza in aria di pollini e spore (che insieme a polveri, virus, batteri e particelle di vario genere costituiscono l’aerosol atmosferico) è legata all’incidenza di patologie di tipo allergico come la pollinosi, la più comune di queste patologie che interessa circa il 20% della popolazione italiana e colpisce sia i bambini che i soggetti adulti, questi ultimi in misura sempre crescente. Questa condizione è poi appesantita dall’inquinamento atmosferico: nelle aree più urbanizzate, infatti, la compresenza di pollini e inquinanti può determinare un peggioramento generale dello stato di salute della popolazione.

Di questi aspetti relativi all’inquinamento atmosferico si occupa l’aerobiologia, che è una scienza relativamente giovane che si affianca in modo complementare alle ricerche chimiche e fisiche: essa studia il trasporto in atmosfera delle particelle e delle componenti biologiche (pollini, spore, alghe, microrganismi), indagando le modalità di rilascio delle particelle dalle sorgenti, le modalità di trasporto e dispersione in atmosfera, la deposizione su substrati, l’identificazione delle particelle e gli effetti sugli animali, sulle piante e sull’uomo. Attraverso lo studio dei processi ciclici delle particelle che compongono l’aerosol si acquisiscono informazioni utili per pianificare interventi di prevenzione e cura delle affezioni e di riduzione dei rischi ambientali. Va detto però che l’aerobiologia è una disciplina che interessa, oltre il settore sanitario, anche altri settori come l’agricoltura, la fitopatologia e la conservazione dei beni culturali.

Cosa fa l’Arta

L’Agenzia svolge le seguenti attività: