Notizie Arta

Pescara 06/12/2024

Arta: consumo di suolo in Abruzzo, 157 ettari persi in un anno. L’Aquila guida la classifica dei comuni
mappa consumo di suolo in abruzzo

In Abruzzo la corsa all’edificazione non si arresta, coinvolgendo spesso anche aree che dovrebbero essere protette da vincoli paesaggistici. È quanto emerge dal rapporto Snpa (Sistema nazionale per la protezione dell’ambientale) sul consumo di suolo 2024, che dipinge un quadro a tinte fosche della regione. Nonostante i numeri siano leggermente al di sotto della media nazionale, il consumo di suolo in Abruzzo avanza ancora a ritmo sostenuto, con 157 ettari di territorio trasformati tra il 2022 e il 2023, una superficie pari a oltre 210 campi da calcio sottratta a terreni agricoli e aree naturali.

La regione registra un consumo netto di suolo pari al 5,03%, a fronte del 7,16% della media nazionale, ma con situazioni che in alcune zone della regione fanno registrare picchi record superando abbondantemente la media nazionale ed evidenziando una scarsa pianificazione territoriale e una gestione poco sostenibile.

Tra le province, L’Aquila guida la classifica del consumo netto con 89 ettari trasformati, seguita da Pescara con 28 ettari, che raggiunge il record regionale del 51% di territorio comunale complessivamente consumato, il dato più alto dell’Abruzzo. Anche Chieti e Teramo non sono esenti da pressioni edilizie con, rispettivamente, 17 e 24 ettari sacrificati nel solo ultimo anno.

Nei capoluoghi, Pescara dunque spicca per intensità di urbanizzazione: 51,59% del suolo totale consumato, un valore che sottolinea la saturazione ormai raggiunta. All’Aquila, città storicamente soggetta a trasformazioni urbanistiche, sono stati trasformati 10 ettari, spesso in aree con forte valore culturale o ambientale.

Non sono solo i grandi centri a registrare dati preoccupanti. Tra i comuni di medie dimensioni si segnalano casi come Cepagatti con 11 ettari trasformati, seguito da Sulmona con 14 ettari, e altri centri come Ortona e Cupello, che hanno sacrificato 8 ettari ciascuno. Dati che mostrano quanto il fenomeno interessi il territorio regionale nella sua interezza, dai centri urbani più densamente popolati alle aree rurali e montane, minacciando sia l’integrità del paesaggio che la sostenibilità ambientale.

Nella classifica dei capoluoghi regionali con i maggiori incrementi, infine, oltre a Roma con 71 ettari di nuovo suolo consumo, si distinguono Cagliari (+26 ettari), Venezia (+23 ettari) e Bologna (+21 ettari), che registrano valori compresi tra 20 e 30 ettari. Seguono Milano (+19 ettari), Bari (+16 ettari), Palermo (+15 ettari), L’Aquila (+12 ettari), Trento (+11 ettari) e Perugia (+10 ettari), tutti con incrementi superiori ai 10 ettari.

Pescara 04/12/2024

Monitoraggio dell’ozono con le piante di tabacco: grande interesse per lo studio condotto da Arta e Università di Pisa presentato alla Conferenza di Lisbona
Germinelli di tabacco

In Abruzzo l'ozono non rappresenta una minaccia immediata di grande entità, ma i suoi effetti, sebbene limitati, si distribuiscono uniformemente su tutto il territorio regionale. Questa peculiarità rende indispensabile un monitoraggio costante e preciso, che non si limiti ai metodi tradizionali come le stazioni di rilevamento, ma che si avvalga di tecniche innovative di biomonitoraggio. Tra queste, spicca l’uso dei germinelli di tabacco, una soluzione avanzata che combina la sensibilità biologica delle piante con il rigore della ricerca scientifica.

È questo il cuore dello studio condotto dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) dell’Abruzzo in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa. Presentato alla prestigiosa Conferenza internazionale IABEP 2024 (The International Association for Biomonitoring of Environmental Pollution), svoltasi a Lisbona, il lavoro ha catturato l’attenzione della comunità scientifica internazionale, al punto da essere considerato un modello innovativo di monitoraggio ambientale su scala regionale.

Il progetto, durato tre anni, ha utilizzato un approccio integrato, combinando i dati raccolti dalle centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria con l’osservazione diretta delle reazioni biologiche delle piantine di tabacco, particolarmente sensibili all’ozono. Le campagne si sono svolte nei mesi di luglio e agosto, quando gli stomi delle foglie sono più aperti e le piante in fase di crescita sono maggiormente esposte all'azione dell’inquinante. Grazie a questa combinazione, è stato possibile sviluppare un indice innovativo per valutare il danno fitotossico, offrendo una visione completa sull’impatto dell’ozono sugli ecosistemi.

I risultati, definiti incoraggianti, hanno rilevato concentrazioni fitotossiche di ozono tali da provocare danni di entità medio-bassa, visibili come lesioni puntiformi sulle superfici superiori delle foglie. Tuttavia, la portata limitata del danno non ha sminuito l'importanza dello studio, che ha offerto dati concreti e affidabili per supportare la pianificazione di misure preventive e di tutela ambientale.

Durante la conferenza, lo studio abruzzese è stato accolto con grande entusiasmo, emergendo come un caso di successo nel contesto del biomonitoraggio globale. L’evento, che ha riunito esperti, ricercatori e professionisti di fama mondiale, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione e della collaborazione interdisciplinare per affrontare le sfide dell’inquinamento ambientale.

Pescara 02/12/2024

Fiera internazionale dei tartufi d'Abruzzo: Arta presente con microscopio ottico, Dionisio, "prodotto che prospera in habitat con alta qualità ambientale"
foto durante la fiera

Un microscopio ottico di ultima generazione e un team di esperti micologi per indagare la relazione tra le caratteristiche uniche del territorio abruzzese e la produzione delle sue varietà di tartufo più pregiate. Con questo obiettivo, l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) ha partecipato alla Fiera dei Tartufi d’Abruzzo, che si è svolta in piazza Duomo all’Aquila, all'interno di una tensostruttura coperta e riscaldata di mille metri quadrati.

L’evento, giunto alla sua terza edizione, ha offerto un programma ricco di appuntamenti e attività, coinvolgendo 50 espositori di rilievo nazionale. L’organizzazione è stata curata dalla Regione Abruzzo, su impulso dell’assessorato all’Agricoltura, mentre il supporto operativo è stato affidato all’Azienda Regionale Attività Produttive (ARAP).

"Esiste un legame - dichiara il direttore generale dell’Agenzia, Maurizio Dionisio - tra l’attività di Arta Abruzzo e la tutela del pregiato tartufo, simbolo della biodiversità regionale. Il nostro costante monitoraggio delle principali matrici ambientali – continua - è fondamentale per proteggere e valorizzare un prodotto che trova il suo habitat naturale in ecosistemi unici e integri. Preservare questi ambienti – conclude Dionisio - significa garantire la qualità e l’identità di un’eccellenza locale che rappresenta un patrimonio da preservare con impegno e responsabilità per le future generazioni".

Tramite la presenza in fiera, Arta Abruzzo ha inteso offrire un contributo scientifico per approfondire e valorizzare l’identità del tartufo abruzzese, prezioso simbolo della biodiversità regionale, e sensibilizzare il pubblico sulla necessità di tutelare i delicati ecosistemi che ne garantiscono la produzione.

"Nell’ambito della manifestazione -prosegue Dionisio, "l'Arta Abruzzo ha ribadito l’importanza del monitoraggio ambientale come strumento fondamentale per difendere le risorse naturali e preservare le straordinarie eccellenze locali, come il tartufo, per le future generazioni. L’attività dell’Agenzia si pone infatti come un ponte tra scienza, territorio e sostenibilità, con l’obiettivo di tutelare e valorizzare il ricco patrimonio naturale della regione".

Come spiega Massimo Giusti, direttore tecnico dell'Arta, "il legame tra il territorio abruzzese e la produzione delle sue pregiate varietà di tartufo affonda le radici nelle caratteristiche uniche degli ecosistemi locali. Ad esempio, nelle zone ricche di faggeti e pioppeti, spesso ubicate nelle vaste e umide foreste della provincia di Chieti, si creano le condizioni ottimali per la crescita del Tuber Magnatum Pico, il rinomato tartufo bianco abruzzese, rinomato per le sue qualità inconfondibili. Allo stesso tempo, il tartufo nero pregiato prospera ad alta quota, a partire dai 1000 metri, in zone particolarmente diffuse nell'Aquilano".

Il tartufo nero uncinato o scorzone invernale invece, prosegue Giusti, "si sviluppa preferibilmente in boschi di alberi a foglia larga e su terreni prevalentemente argillosi, mentre il bianchetto cresce addirittura lungo la costa, in prossimità di pinete e terreni sabbiosi. Questa variegata distribuzione del tartufo, in base alle caratteristiche ambientali ed ecosistemiche specifiche, conferma l'interconnessione tra la geografia del territorio abruzzese e la diversificata produzione di pregiatissime varietà di tartufo".

Pescara 22/11/2024

Guardia Costiera di Vasto e Arta Abruzzo rafforzano la collaborazione sul territorio
Visita comandante Guardia Costiera sede Arta

Rafforzare la collaborazione tra la Guardia Costiera e l'Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente (Arta), al fine di garantire controlli sempre più capillari sul territorio. È stato rinnovato nei giorni scorsi, presso la sede Arta di San Salvo, il rapporto di collaborazione istituzionale tra i due enti, con l’obiettivo di sviluppare ulteriori sinergie per gestire e pianificare in modo sempre più efficace le emergenze ambientali. Tra le principali finalità figurano il monitoraggio della qualità delle acque marino-costiere, delle acque destinate alla balneazione, i controlli ambientali connessi ad operazioni di bonifica o dragaggio, le attività di formazione congiunta e il supporto alla modellistica ambientale.

Nel corso dell’incontro, alla presenza del nuovo comandante della Guardia Costiera di Vasto, Rossella D’Ettorre e del direttore tecnico dell’Agenzia ambientale, Massimo Giusti, è emersa la volontà comune di rafforzare ulteriormente una collaborazione consolidata negli anni e finalizzata principalmente a mettere a sistema dati, risorse e competenze, per garantire interventi più rapidi ed efficaci. Dai vertici di entrambi gli enti è stata sottolineata l'importanza di continuare un lavoro sinergico che, oltre a migliorare la gestione delle emergenze, favorisca l’azione di prevenzione e monitoraggio continuo delle risorse naturali.

“La collaborazione tra Guardia Costiera e Arta – dichiara il direttore tecnico di Arta Abruzzo, Massimo Giusti - rappresenta un elemento fondamentale per la tutela dell'ambiente e per la sicurezza del territorio vastese, in un’ottica di sostenibilità e protezione della risorsa mare a lungo termine. L’accordo – prosegue Giusti – mira a ottimizzare ulteriormente i processi collaborativi tra i due enti, valorizzando le competenze professionali dei rispettivi tecnici e operatori, per potenziare l’efficacia e la tempestività degli interventi e, nel contempo, garantire una maggiore sicurezza nelle attività di monitoraggio e controllo del territorio”.

Pescara 19/11/2024

Avviso di selezione pubblica, per titoli e colloquio, per l’assunzione di n. 3 (tre) unità di personale con rapporto di lavoro a tempo determinato e pieno nel profilo di Assistente Tecnico, Area degli Assistenti CCNL Comparto Sanità (Triennio 2019-2021) per l’attuazione del Protocollo d’ intesa Regione Abruzzo/ARTA Abruzzo, Piano Regionale di Prevenzione 2020-2026, “Progetto per la caratterizzazione delle Emissioni Odorigene da Attività Antropiche”.

Avviso di convocazione per la prova preselettiva

Si comunica che la prova preselettiva si svolgerà il giorno 20 dicembre 2024 con inizio ore 15:30 presso il Distretto Provinciale ARTA Abruzzo di Chieti - nei locali siti in Chieti Scalo - Via Erasmo Piaggio n. 71.

Maggiori informazioni sulla pagina del bando