Pescara 17/10/2022
Arta, Benessere: al via progetto per il buon uso degli spazi verdi e blu
Da Pnrr e Ministero della Salute oltre 700 mila euro
La razionalizzazione e l’aggiornamento delle informazioni sulla presenza, accessibilità e funzionalità delle infrastrutture verdi (non solo aree protette, come parchi e riserve, ma anche aree di verde urbano e giardini) e delle aree blu (gli spazi adiacenti al mare, ai laghi o ai corsi d’acqua). Con questo obiettivo nasce il progetto “Il buon uso degli spazi verdi e blu per la promozione della salute e del benessere”, che verrà sviluppato da Arta Abruzzo in partnership con Ispra, Arpa Calabria e Arpa Emilia Romagna. Il coordinamento, in virtù dell’elevato valore scientifico del progetto, è affidato all’Istituto superiore di sanità, in un proficuo lavoro di collaborazione tra enti che rafforzerà la collaborazione tra il Sistema di protezione ambientale Snpa e il neonato Snps (Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici).
“L’importante collaborazione con istituti di eccellenza scientifica – ha dichiarato il direttore tecnico Arta, Massimo Giusti, tra i principali promotori del progetto – è per l’Agenzia la migliore legittimazione in termini di efficacia delle azioni messe in campo fin qui nell’attuazione della legge regionale ‘Abruzzo regione del benessere’, demandata dal legislatore proprio all’Agenzia per la tutela dell’ambiente”.
Il progetto rientra tra i 13 presentati dalle Agenzie del Snpa e ammessi al finanziamento dal Ministero della salute nell’ambito del Piano nazionale investimenti complementari (piano operativo Salute, ambiente, biodiversità e clima), che integra con risorse nazionali gli interventi del Pnrr. L’ammontare del finanziamento sarà di oltre 700 mila euro. Tra i soggetti coinvolti ci sono anche il Consorzio interuniversitario nazionale per le scienze ambientali (Cinsa, rappresentato dall’Università di Parma), il Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche (DImec) dell’Università di Bologna e il Dipartimento di epidemiologia del Ssr Lazio.
Arta Abruzzo parteciperà a tutti gli obiettivi, con un particolare focus su quelli strategici in ottica ‘Abruzzo regione del Benessere’: dalla stesura di una linea guida a supporto di una certificazione del benessere destinata anche alle aree verdi e blu, alla costruzione di una bio-bank di profili epigenetici, metabolici e genomici dei soggetti centenari residenti nel territorio, fino all’individuazione dei migliori percorsi educativi al benessere.
“In quest’ottica, basandosi su procedure ed analisi dalla comprovata validità scientifica – ha affermato Giusti – Arta Abruzzo redigerà un disciplinare in grado di certificare anche le infrastrutture verdi e blu come luoghi del benessere. Valuteremo con attenzione e rigore – ha aggiunto il direttore tecnico Arta - tutti gli eventuali benefici che tali aree potranno apportare alla collettività in termini di salute, riqualificazione del territorio, mitigazione degli impatti sui cambiamenti climatici. Lo faremo – ha concluso Giusti - proprio a cominciare dalla creazione di una bio-bank di ultracentenari e nonagenari al fine di applicare le conoscenze nutrizionali associate alla longevità e trasferirle alla popolazione”.
Il progetto si inserisce nel solco dell’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente sulle infrastrutture verdi e blu e si pone come obiettivo la conoscenza partecipata di tutti gli attori preposti allo sviluppo, al mantenimento e all’utilizzo di tali aree oltre ad una migliore comprensione dei benefici per il benessere psico-fisico della popolazione residente. Inoltre, sono previste iniziative che consentano un più facile utilizzo e azioni di formazione per educare al buon uso di tali aree.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente evidenziato come le aree verdi e blu siano fondamentali per il benessere completo delle persone e per una migliore salute psico-fisica e raccomanda che siano facilmente raggiungibili in breve tempo da chiunque. Tra le iniziative in programma in diverse regioni, percorsi culturali per promuovere e mantenere la biodiversità, attraverso il riconoscimento delle piante autoctone e l’individuazione della presenza di specie aliene, la definizione di una road map delle best practices per il mantenimento e il miglioramento delle aree verdi e blu, l’identificazione di marcatori biogenetici correlati al “buon” invecchiamento per la popolazione con più facile accesso a queste aree.