Pescara 24/12/2008
Rifiuti: la fotografia dell’Abruzzo nel Rapporto ARTA
Presentati a Pescara i dati su produzione di pattume, raccolta differenziata e stato delle discariche
PESCARA (23/12/2008) - Scende in Abruzzo la produzione di rifiuti urbani e cresce la raccolta differenziata. Ma se non si realizzeranno nuovi impianti, l’autosufficienza delle discariche attualmente in esercizio sul territorio regionale potrebbe esaurirsi entro un paio di anni. E’ il quadro tracciato dai dati della Sezione regionale del Catasto dei Rifiuti, che ha sede presso l’ARTA Abruzzo (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente) e, grazie al supporto dell’Osservatorio regionale dei rifiuti, raccoglie dal 2002 le informazioni relative alla produzione, gestione, smaltimento e recupero dei rifiuti, utili ad enti pubblici e utenti privati.
Il rapporto annuale è stato presentato in anteprima all’edizione 2008 della fiera “Ecomondo” di Rimini ed è stato illustrato stamani in conferenza stampa dal direttore generale Gaetano Basti e dal curatore, l’ingegner Marco Giansante. Il primo dato che salta all’occhio è che nel 2007 la massa dei rifiuti urbani prodotta in Abruzzo ammonta a 700mila tonnellate, mostrando un decremento dello 0,9% rispetto al 2006. Ad incidere sul calo è stata la provincia di Teramo, dove la produzione di pattume è scesa da 180mila a 170mila tonnellate annue, mentre nel Pescarese, nel Chietino e nell’Aquilano è salita rispettivamente del 3,2%, dello 0,1% e del 2,80%.
Stesso trend ha registrato la produzione regionale pro capite, scesa in un anno di 4 chilogrammi (da 534 nel 2006 a 530 nel 2007): nel Teramano si è passati da 600 chilogrammi nel 2006 a 555, con una riduzione media di 45 chilogrammi per abitante all’anno; nelle altre province, invece, c’è stato un aumento, pari a 3,42 chilogrammi per Chieti, 16,36 per l’Aquila e 16,66 per Pescara.
In Abruzzo l’anno scorso la differenziata ha superato di poco 130mila tonnellate, pari al 18,74% della produzione totale dei rifiuti urbani, con una crescita rispetto all’anno precedente di 7 punti percentuali (dall’11,2%). L’incremento rilevato, che in termini assoluti è superiore a 55mila tonnellate, non consente ancora di raggiungere l’obiettivo del 25% fissato per il 2001 a livello nazionale, quello del 35% per il 2006 e del 45% per il 2008. Siamo tra l’altro ancora lontani dal 40% previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti per l’eventuale ricorso alla termovalorizzazione.
Analizzando il dato per provincia, quella di Teramo è la più virtuosa, con il 29,7%, mentre quelle di Pescara e Chieti si attestano intorno al 19%. Ancora più indietro l’Aquilano, con il 9,2%. Le discariche continuano ad essere la modalità di gestione dei rifiuti più utilizzata, in linea con il Sud Italia (in Puglia e Sicilia vi finisce il 90% dei rifiuti, mentre in Lombardia solo il 15%). Nel 2007 in Abruzzo la quota di rifiuti avviata allo smaltimento in discarica è stata 80,4%, pari a 556mila tonnellate, mentre quella sottoposta a trattamento biologico per la produzione di compost è stata pari al 10% e il restante 9,6% degli scarti è stato recuperato come materia prima. Nel periodo 2004-2008 il numero delle discariche per rifiuti non pericolosi attive sul territorio regionale - non ve ne sono di rifiuti pericolosi - è sceso sensibilmente da 37 a 14 (dato al 31 agosto 2008). Attualmente sono presenti una sola discarica in esercizio nel Pescarese (Spoltore, con 235mila metri cubi residui), una in provincia di Teramo (Notaresco, con 1000 mc residui), 3 nel territorio teatino (Lanciano, Cupello e Chieti, per un totale di 817mila mc residui) e 9 nell’Aquilano (Sulmona, con 300mila mc residui più 100mila in altre piccole discariche).
Complessivamente, al 31 agosto 2008, in Abruzzo si ha una volumetria residua pari a 1,5 milioni di mc. Diversa è la situazione a livello di Ato (Ambiti Territoriali Ottimali), che in regione sono 4: quello di Teramo, con tutti i 47 centri della provincia; quello di Pescara-Chieti (Ato 2), con 67 paesi che comprendono i 46 Comuni del Pescarese e l’area metropolitana; quello che include Lanciano, Ortona e Vasto, con 83 Comuni; infine, quello dell'Aquila, con 108 consorziati. Mentre sono in attesa di autorizzazione 2 discariche in provincia di Pescara (Collecorvino e Pianella), per oltre 500mila mc, e sono previsti nel Piano regionale dei rifiuti ampliamenti per i siti di Lanciano, Chieti e Fara Filiorum Petri, che se realizzate in tempi brevi assicurerebbero tranquillità almeno per i prossimi anni, preoccupano le situazioni degli Ato aquilano e teramano: nel primo caso, conferire i rifiuti nella sola discarica di Sulmona non è conveniente dal punto di vista economico a causa della vastità del territorio (sono finora tramontati progetti di nuovi siti a Gioia dei Marsi, Avezzano e Capistrello); nel Teramano, invece, la discarica di Notaresco è ormai giunta a saturazione, alcuni interventi di ampliamento attendono l’autorizzazione e nel frattempo non si prevede a breve l’entrata in funzione di nuovi siti.
E' possibile scaricare il rapporto annuale presentato alla fiera Ecomondo di Rimini: