Pescara 09/10/2009

Radon: prosegue la campagna di misurazione dell’ARTA nelle abitazioni abruzzesi Interessate ad oggi 500 famiglie.
Dosimetro radon

Dosimetro per la rilevazione del radon

PESCARA (22/09/2009) – Sono 500 le famiglie finora coinvolte nella campagna di monitoraggio del gas radon presente nelle abitazioni abruzzesi, che l’ARTA Abruzzo ha avviato all’inizio dell’anno d’intesa con l’Istituto Superiore di Sanità e con la collaborazione di amministrazioni locali e cittadini.

Il campione è stato selezionato casualmente tra i nuclei familiari residenti in 30 comuni rappresentativi della realtà regionale, tra i quali molte grandi città (Pescara, Chieti, Lanciano, Avezzano, Sulmona, Francavilla al mare, Ortona, Celano) e un congruo gruppo di centri medio-piccoli (Luco dei Marsi, Magliano de’ Marsi, Cerchio, Balsorano, Bugnara, Castel di Sangro, Sante Marie, Tocco da Casauria, Martinsicuro, Crognaleto, Sant’Omero, Pollutri, Santa Maria Imbaro, San Vito Chietino, Palena, Gessopalena, Castel del Monte). A causa del terremoto del 6 aprile scorso, la misurazione è stata rimandata a L’Aquila e in alcuni piccoli paesi compresi nel cratere, tra i quali Prata d’Ansidonia, Barete, Cagnano Amiterno e Fagnano Alto. La campagna prevede anche richieste di partecipazione volontaria da parte di cittadini: vanno indirizzate ai Dipartimenti provinciali dell’Agenzia o spedite via e-mail a info@artaabruzzo.it. Le misurazioni saranno effettuate gratuitamente.

Il radon è un gas naturale radioattivo, che esala dal terreno e in condizioni particolari può accumularsi negli ambienti chiusi fino a raggiungere occasionalmente concentrazioni elevate, potenzialmente rischiose per la salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito che è un agente cancerogeno responsabile dell’aumento di rischio di tumore polmonare. La campagna condotta dall’ARTA è finalizzata alla stima del livello medio di esposizione al radon della popolazione abruzzese e all’individuazione di eventuali aree con valori di concentrazione particolarmente elevati.

L’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente sta valutando la possibilità di eseguire rilevazioni anche nel suolo, attraverso dispositivi sperimentali innovativi, per conoscere la distribuzione territoriale di emanazione del radon dal terreno.