Pescara 14/05/2014
Balneazione, dati Arta confermano situazione 2013
Completata la prima fase di analisi sui campioni di acque marino-costiere prelevati lungo il litorale abruzzese, all’apertura della nuova stagione balneare l’Arta Abruzzo conferma la situazione del 2013, con oltre l’80% di costa balneabile.
E’ risultata entro i limiti di legge anche l’acqua prelevata nella stazione di campionamento di Alba Adriatica, a sud del Torrente Vibrata e, se il dato positivo verrà confermato dalle successive verifiche (la seconda è in corso), potrà essere rimosso il divieto di balneazione attualmente vigente. I dati dei controlli finora effettuati sono consultabili sul sito Arta, nell’apposita sezione, attraverso l’applicazione web sulle Acque di balneazione realizzata dall’Agenzia.
Sono 119 i punti di osservazione individuati lungo i 126 chilometri di fascia costiera regionale - in media si effettua quasi un prelievo per chilometro - e il calendario della campagna di monitoraggio (anch’esso disponibile on line) prevede per il periodo aprile-settembre 6 campionamenti con cadenza mensile, in alcuni casi quindicinale.
La normativa di riferimento per la classificazione della qualità delle acque come “scarsa”, “sufficiente”, “buona” ed “eccellente” è costituita dal decreto legislativo 116/08 (che ha recepito la Direttiva 2006/7/CE) e il Decreto Ministeriale 30/3/2010, che definisce in particolare i valori limite di Escherichia coli e Enterococchi intestinali, indicatori di rischio igienico-sanitario.
Diverso, va precisato, è parlare di “Bandiera Blu”: un riconoscimento internazionale volontario assegnato alle località turistiche balneari che tiene conto di diversi indici relativi alla gestione sostenibile del territorio, di cui la qualità del mare costituisce solo un aspetto.
Come anticipato lo scorso anno, per la salvaguardia delle acque di balneazione l’Arta ha inserito tra gli obiettivi finalizzati alla valutazione delle performance di strutture e personale tre azioni che integrano l’attività istituzionale di competenza: l’intensificazione dei controlli sugli impianti di depurazione delle acque reflue; la riduzione dei tempi intercorrenti tra il prelievo e l’emanazione del rapporto di prova (certificato di analisi), da comunicare immediatamente agli Organi interessati, in primis il Comune; il “censimento delle cavate”.
Nel corso della stagione invernale e in periodo di pioggia, infatti, sono stati censiti i piccolissimi corsi d’acqua non visibili, non attivi nella stagione balneare secca, ma che possono riattivarsi in caso di temporale e apportare così inquinanti, soprattutto se in essi recapitano scaricatori di piena delle fognature urbane. Il censimento è finalizzato a segnalare alla Regione l’esistenza di punti in cui estendere il controllo per migliorare la mappa del monitoraggio e costituisce uno strumento prezioso per sapere dove intervenire con azioni di monitoraggio e controllo in caso di inquinamenti saltuari che interessino acque marine destinate alla balneazione.