Pescara 11/07/2014
Pollini nell’aria: bilancio del primo semestre 2014 a Pescara e L’Aquila
Più pollini dispersi nell’aria a Pescara e meno a L’Aquila nella prima metà del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
E’ il bilancio che si traccia in base ai dati raccolti dalle due stazioni Arta della rete regionale di monitoraggio aerobiologico, situate nel capoluogo abruzzese e nella città adriatica e rappresentative di due ben distinte realtà abruzzesi: la fascia litoranea, in area densamente urbanizzata (Pescara) e la fascia pedemontana in area periferica (L’Aquila, frazione di Monticchio).
Il parametro utilizzato per valutare le pollinazioni dell’ambiente abruzzese è l’Indice Pollinico, ossia il totale pollini nei primi sei mesi dell’anno (IP) espresso come somma delle conte giornaliere dei primi sei mesi dell’anno solare. Lo spettro pollinico di riferimento è costituito da Aceraceae, Betulaceae, Corylaceae, Cupressaceae/Taxaceae, Frassino e Salicaceae.
Nel grafico è riportato l’andamento dell’Indice Pollinico relativo ai primi sei mesi del 2014, per avere una prima valutazione della pollinazione relativa all’anno in corso confrontandola con quella del 2013. Si osserva che il valore dell’IP di L’Aquila è più alto rispetto a quello di Pescara: quest’ultima, infatti, si sviluppa su un’area pianeggiante a forma di “T” che occupa la valle intorno al fiume Aterno-Pescara e la zona litoranea, caratterizzata da un clima tipicamente mediterraneo con estati calde, ma spesso molto umide; L’Aquila, invece, si espande in una conca circondata dalle più alte vette dell’Appennino e ha un clima temperato subcontinentale, con inverni molto rigidi ed estati molto calde.
L’umidità influenza notevolmente la dispersione del polline in quanto lo trattiene al terreno: da ciò le concentrazioni diverse nelle due stazioni di monitoraggio.
Ulteriori considerazioni si evincono confrontando l’andamento pollinico dei due anni nella stessa stazione. A l’Aquila l’IP per l’anno in corso risulta più basso rispetto a quello del 2013, fenomeno riconducibile alle avverse condizioni meteorologiche (piogge torrenziali con conseguenti abbassamenti di temperature) verificatesi tra gennaio e giugno, mesi di massima pollinazione per essenze molto allergeniche come le Cupressaceae, Betulaceae e le Corylaceae. A Pescara, invece, si è registrano l’effetto opposto perché si sono verificate piogge, ma le temperature non hanno subito grandi variazioni tra il 2013 e il 2014.
Il bollettino regionale dei pollini, con i dati del monitoraggio Arta e le previsioni settimanali, è visualizzabile anche sul sito POLLnet.