Pescara 23/02/2015
Pollini nell’aria, con i bollettini Arta situazione e previsioni on line per gli allergici.
Con l’approssimarsi della primavera si avvicina il periodo dei pollini in aria. Ogni settimana l’Arta mette a disposizione sul proprio sito un bollettino dei pollini e delle spore fungine aerodispersi di interesse allergologico.
Il “Centro di riferimento legionella e aerobiologia” del Distretto dell’Aquila gestisce la rete regionale di monitoraggio aerobiologico, composta dalle due stazioni di L’Aquila e Pescara che sono inserite nella Rete Italiana di Monitoraggio Aerobiologico POLLnet, gestita a livello di Sistema nazionale di protezione ambientale, che pubblica aggiornamenti e previsioni sulle concentrazioni polliniche nell’aria riferiti a tutto il territorio nazionale.
Con i dati rilevati dal 2012 al 2014, espressi come concentrazione di granuli per metro cubo di aria, l’Arta ha elaborato in medie decadiche i calendari dei pollini e della spora fungina Alternaria.
Gli andamenti mostrano che la stagione pollinica (cui corrisponde la presenza dei pollini in atmosfera) è lunga per entrambe le stazioni all’incirca 8-9 mesi, da gennaio-febbraio fino ai primi giorni di novembre, e la massima concentrazione di pollini si registra tra marzo e giugno a Pescara e tra marzo e settembre a L’Aquila.
Con riferimento al 2014 sono stati elaborati tre grafici. Nei primi due sono rappresentati gli indici pollinici delle due stazioni e l’indice annuale dell’Alternaria. Si nota che l’indice pollinico e l’indice annuale dell’Alternaria di L’Aquila hanno un valore nettamente più alto di quello di Pescara, per una diversa situazione vegetazionale, geografica e meteoclimatica. Nel terzo grafico, per fornire indicazioni utili anche dal punto di vista sanitario, si è posta attenzione alle concentrazioni giornaliere dei pollini aerodispersi di sette famiglie allergeniche: Betulaceae, Oleaceae, Cupressaceae/Taxaceae, Corylaceae, Compositae, Graminaceae e Urticaceae. Si nota qui che i pollini maggiormente rilevati, sia a L’Aquila che a Pescara, sono stati quelli delle specie appartenenti a Urticaceae, Cupressaceae/Taxaceae e Graminaceae; anche in questo caso i valori rilevati a L’Aquila sono stati sensibilmente più alti di quelli di Pescara.