Notizie Arta

Pescara 19/11/2024

Avviso di selezione pubblica, per titoli e colloquio, per l’assunzione di n. 3 (tre) unità di personale con rapporto di lavoro a tempo determinato e pieno nel profilo di Assistente Tecnico, Area degli Assistenti CCNL Comparto Sanità (Triennio 2019-2021) per l’attuazione del Protocollo d’ intesa Regione Abruzzo/ARTA Abruzzo, Piano Regionale di Prevenzione 2020-2026, “Progetto per la caratterizzazione delle Emissioni Odorigene da Attività Antropiche”.

Avviso di convocazione per la prova preselettiva

Si comunica che la prova preselettiva si svolgerà il giorno 20 dicembre 2024 con inizio ore 15:30 presso il Distretto Provinciale ARTA Abruzzo di Chieti - nei locali siti in Chieti Scalo - Via Erasmo Piaggio n. 71.

Maggiori informazioni sulla pagina del bando

Pescara 18/11/2024

Sciopero generale

Si comunica che per l'intera giornata del 20 novemmbre 2024, è previsto uno sciopero generale di tutto il personale appartenente alla Dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa e delle professioni sanitarie del S.S.N. dipendenti delle Aziende ed Enti del SSN, ivi compresi IRCCS ed ARPA. Infermieri e tutto il personale sanitario non medico proclamato da ANAAO ASSOMED - CIMO FESMED - NURSING UP - con adesione di ANMI ASSOMED SIVEMP FPM - COINA - FEDIR - SICAMBIACON.

Saranno garantiti i servizi pubblici essenziali. Ci si scusa per eventuali ed imprevedibili disagi che potranno derivarne.

Pescara 15/11/2024

Dengue e West Nile in Abruzzo: malattie virali, cambiamenti climatici e scelte alimentari al centro del corso di formazione organizzato da Arta
Un momento del corso

Ventuno casi di infezione autoctona da Dengue e sei da West Nile. Sono questi i dati aggiornati sul quadro epidemiologico delle Arbovirosi, malattie virali trasmesse da artropodi come zanzare e zecche, diffusi ieri nel corso dell’evento organizzato dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) e rivolto al personale sanitario abruzzese dal titolo "Comunicazione e formazione su tematiche relative all’interconnessione ambiente-salute".

Il corso di formazione, che ha visto avvicendarsi docenti delle università abruzzesi specializzati in materie veterinarie e mediche, ha affrontato tematiche di grande attualità tra cui, oltre alla sorveglianza sanitaria dei virus West Nile e Dengue, la diffusione di infezioni e infestazioni zoonosiche (trasmesse tra animali ed esseri umani), in relazione ai cambiamenti climatici e ai mutamenti dell’epidemiologia degli artropodi vettori.

“Tutti i casi finora segnalati – ha spiegato Daniela Morelli, responsabile del Centro di Referenza Nazionale per le malattie esotiche degli animali (CESME), dell'Istituto Zooprofilattico – sono autoctoni, ovvero riscontrati in persone che non hanno lasciato il Paese nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi. Ciononostante – continua Morelli - le misure di protezione personale, unitamente alle misure di controllo dei vettori in tutta la regione, all’individuazione precoce dei casi e all'attuazione di misure preventive da parte dei cittadini per evitare il ristagno di acqua e la proliferazione e circolazione delle zanzare, sono in grado di favorire una riduzione del rischio di trasmissione del virus all’uomo e di tutelare la salute pubblica. Nodo cruciale – conclude la ricercatrice – saranno ovviamente le ricadute ambientali dei cambiamenti climatici, come l’aumento di temperature, l’umidità relativa e le precipitazioni intense alternate a periodi di siccità”.

Dello stesso tenore le parole di Angela Di Cesare, Professoressa in Parassitologia e Malattie Parassitarie degli animali presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Teramo. La docente ha posto l'accento sulle modalità di diffusione delle malattie trasmesse da artropodi, come flebotomi, zanzare e zecche, e su come la diffusione delle patologie trasmesse da questi ultimi sia strettamente legata ai cambiamenti climatici in atto. "Le malattie trasmesse dai vettori, come la leishmaniosi e la dirofilariosi sottocutanea, trasmesse rispettivamente da flebotomi e zanzare, stanno emergendo in nuove aree geografiche, a causa di fattori climatici favorevoli. I cambiamenti climatici - continua - contribuiscono a creare ambienti adatti alla sopravvivenza e alla diffusione dei vettori in aree dove non erano presenti in passato. Questo fenomeno – spiega la docente - ha ampliato e sta ampliando progressivamente l'areale di distribuzione dei vettori e, di conseguenza, delle malattie da essi trasmesse”. Di Cesare ha poi sottolineato “quanto sia importante la conoscenza approfondita della biologia degli artropodi vettori per fronteggiare la diffusione di queste malattie, sviluppare strategie di sorveglianza efficaci e adottare misure di controllo mirate”.

E di cambiamenti climatici ha parlato Giorgio Vignola, professore in Zootecnia speciale presso il dipartimento di Medicina veterinaria dell'Università degli studi di Teramo, che ha fatto il punto sull’attuale contesto, stimolando una riflessione sulle possibili scelte individuali per il futuro.

“Nello specifico – spiega il professor Vignola - è stata dimostrata l'importanza delle scelte alimentari nei comportamenti individuali per ridurre l'impronta ecologica e le emissioni di CO₂ equivalente. I prodotti di origine animale rispetto a quelli vegetali – continua il docente - determinano un maggiore impatto ambientale, ma la valutazione deve tenere conto anche delle specie e dei sistemi di allevamento. Le ricerche recenti mostrano che carni e i derivati dei ruminanti (bovini e ovicaprini) causano un impatto maggiore, principalmente a causa delle emissioni di metano, rispetto ai prodotti provenienti dai monogastrici (suini e pollame). Tuttavia, l'efficienza degli allevamenti e le tecnologie più avanzate, come quelle dell'agricoltura 4.0, possono ridurre significativamente le emissioni, permettendo un consumo più sostenibile di questi prodotti. In questo contesto – conclude Vignola - la dieta mediterranea emerge come modello alimentare che può contribuire in modo significativo alla mitigazione delle emissioni di gas serra, poiché bilancia l'uso di prodotti animali e vegetali, promuovendo un approccio consapevole e sostenibile alla nutrizione”.

Di nutrizione e dieta mediterranea, infine, ha parlato anche Mauro Serafini, professore ordinario di Scienze Tecniche e Dietetiche applicate presso l’Università degli studi di Teramo, che ha tracciato un filo rosso tra cambiamenti climatici, alimentazione, dieta mediterranea e longevità degli abruzzesi, evidenziando come questi elementi siano strettamente interconnessi. Il docente ha evidenziato, infatti, in uno studio pubblicato di recente, come “le abitudini alimentari di chi raggiunge i 90-100 anni siano in armonia con i ritmi naturali del corpo, con una colazione abbondante, un pranzo principale e una cena precoce. Questo schema alimentare con una finestra di 17 ore tra cena e pranzo – conclude il professor Serafini - ottimizza il metabolismo e riduce lo stress”.

Pescara 13/11/2024

Evento NOSE Abruzzo
Evento nose abruzzo, chieti

Mappare i miasmi sul territorio tramite le segnalazioni dei cittadini per consentire all’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) di poter intervenire sul fenomeno delle molestie olfattive.

È questo il principale obiettivo del progetto di citizen science “Nose” che da oltre due anni promuove la diffusione sull’intero territorio regionale di un’applicazione sviluppata dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (ISAC – CNR) per intervenire sui miasmi olfattivi.

Si tratta di una tecnologia, interamente finanziata dalla Regione Abruzzo ed in particolare dal Dipartimento Sanità, grazie alla quale i cittadini possono segnalare dal proprio smartphone in tempo reale, in modalità anonima, gratuita e georeferenziata, gli odori percepiti. Alle segnalazioni dei cittadini il progetto affianca un approccio modellistico che si basa sulla realizzazione di una previsione giornaliera ad alta risoluzione spaziale, in grado di generare, partendo dai punti georeferenziati segnalati dai cittadini, delle “retro-traiettorie” volte a identificare il percorso a ritroso compiuto dalle masse d’aria “odorigene” al fine di individuare le potenziali aree sorgenti dell’evento considerato.

Partita con largo anticipo rispetto all’evoluzione normativa italiana che pone le “emissioni odorigene” nel novero delle emissioni in atmosfera, disciplinandone le modalità di intervento per la loro prevenzione o limitazione (nel 2024 è stato introdotto il nuovo 272/bis al D.Lgs 152/2006), Arta Abruzzo presenterà, in occasione del convegno, i risultati ottenuti nel corso della sperimentazione, iniziata nel 2023, nelle zone che maggiormente risentono, da diversi anni e in modo critico, della presenza dei miasmi olfattivi.

Programma evento.